A social ocean dictionary

solibiodictionary_090201

April 6th, 2009 update. This new Section is independent from the encl. Social Ocean Dictionary.

#neoTwilanguage

appunti per un dizionario\dictwitty notes

AUTRUI: CHO = #ChiefHappinessOfficer [A.:  Iconic88] wins my personal Guinness!
MY OWN twinnovations (see part b of its def. below), language and contents cre-actions in april\may 2009, when I started viraldiffusing them in twitters and twitpic (photos, i.e. not only cognitive but also sensorial imagination; and not only propositional, but even tacit knowledge):
1  #zuckoff = fuckoff Zuckenberg (FBoss) –
2 #viralpervasive – intuitive – CONNECTED with: viraladopt, viraldiffuse, etc.; the unification is due to “deutsch-like” tag  syntaxis –
3 #livetwitting = tweeties liveblogging  –
4 #retwolution = a conjectured Big Bang, expected in the early 2010s with large sections of Millennials as protagonists (and just a few allied people within Baby Boomers: at least one, me; two with Obama?). One scenario is: a chaotic cumulative set of echos, resonation effects acustically demolishing (much alike Sansone did) the Temple of “societé du spectacle” late Capitalisms. A lot of it will likely happen on Twitters, its derivatives, successful imitations and\or forks, and the related CLUSTER OF twinnovations.

Fork: i) Capitalisms end up, subst. by Millennialisms; ii) Twit-capitalisms take over Fordist ones.

4≈5 #retwolution ≈ Social Ocean = the social media\networks Blue Ocean business  model, Schumpeter\Teece appropriation strategy, management style and marketing retwolution (perhaps a Transition régime, a Primitive Accumulation phase of the Millenialist Modes of Allocation and Production? It depends from the fork) –
5 #twitthome – intuitive –
6 #virallove – intuitive –
7 #actwitting = from the well established notion of “speech act”, i.e.: language is already an action, an Aristotle’s praxis per se (versus Feuerbach & Marx). Let us apply it to twitter. Then, from the  ability of language to do other things than describe reality
http://plato.stanford.edu/entries/speech-acts/

http://ontology.buffalo.edu/smith/articles/speechact.html
it follows a presumptive ability of twitter worlds to change significanty other worlds as well, be dynamically affected and percolated by such external change feedbacks, etc. –
8 #twistrings = a tags string –
9 #livetwipicking = real time photo safari, or travelblog  livetwitting on twitpic –
10 #twinnovation (from BOTH twin AND twitter) = sum of 3 interacting, but distinct subsets:
a) the twitter business\company, channel\container\medium, and standard\software tools cluster itself;
b) the actwitting and short-propositional innovations it carries, RTs, selectively, mass-critically  diffuses;
c) their joint inn. & diff. impact in the real life of agents and their relational microworlds, incl. business but perhaps not primarily that (versus the $ bias & short-sightedness of such a pletora of hardly innovative US “experts” on social marketing and media)
11 #dictwitty = dictionary of (originally) twitter-specific terms

SLANG  RT= ReTwitt, ReTransmit


LA STAGDEFLAZIONE è una pentola a pressione

disegno di Pinn, che illustra sempre gli articoli del martedi di Martin Wolf, sul FT

cosa bolle nel pentolone dei capitalismi finanziari e flessibili? carne umana

Capitalismi le cui magnifiche sorti (fu Marx a dare il via a questo vizio masochista; lodi cantate soprattutto a sinistra, dai Clintonians che oggi popolano gli Obama Dream Teams, sociologi progressisti ed economisti eterodossi) dovevano liberarci dalla neo-schiavitù dei Fordismi. Oppressione lacerante le carni operaie, denunciata (una generazione prima dei greggi intellettuali) dalla operaia- filosofa Simone Weil 75 anni fa – quando Gramsci e Trotski, per dire i migliori, erano in estasi anche loro come lo sarebbe stata in seguito Simone, però non davanti al Mistero: all’Idolo totemico degli efficientismi Manageriali e Tayloristi (A. Chandler Jr).

Come noi avevamo visto nella tesi di Ph.D del 1991 per l’aspetto tecno-produttivo, non vi era alcuna ragione scientifica o politica per attendersi alcunché di buono dai Post-Fordismi, che promettevano qualità del prodotto senza partire dalla qualità del Lavoro (Luciano Gallino). La realtà sociale ha superato di un Oceano il nostro pessimismo; come la crisi attuale va sempre, regolarmente  sotto il limite inferiore della forchetta delle  peggiori previsioni di Nouriel Roubini (sin da quando lui ha intravisto QUESTA crisi 5 anni fa, nella easy money dell’ultimo Greenspan; non è questione di modelli previsivi, ma di onestà intellettuale ed anche buona teoria).

Dal neo-schiavismo di Detroit, che non ha mai coinvolto più di 1/4 della forza lavoro totale, siamo infatti passati al programma  di Shenzen: precarizzazione, schiavizzazione e balcanizzazione (vedi Canfora sotto) di oltre metà forza lavoro mondiale: nell’apice del plusvalore assoluto, dai tempi  dei bambini ai turni notturni della British Revolution.

Oggi che la truffa piramidale da 10 trilioni di $ dei Capitalismi Finanziari (Wall Street) è implosa nel Nulla, quelli Flessibili (Mean Street, cara alle social – democrazie che ragionano in termini Staliniani e Pavloviani: produzione buona si, finanza cattiva no) intendono recuperare margini mandando a casa, dai L precari e partite IVA, tutta la generazione Millennial; subito a ruota seguono i tagli agli impieghi e paghe femminili nei servizi. Per questo la prima legge di Obama sulla pay equity (suscitata dalla causa di una manager che si accorse di esser pagata il 40% in meno del dovuto) va proprio nella direzione giusta: CONTRO LA LEGGE BRONZEA DEL MERCATO DEL LAVORO.

Questa scelta di “macelleria sociale” del Capitale impone SUBITO di articolare solidarmente lotte di classe, di genere e generazione.

(Le moltitudini dell’amico  Toni io le lascerei da parte, pur conservandone tutta l’intuizione BIOPOLITICA). Se le lotte tardano un poco (ma mettete l’orecchio a terra: sentirete  un rullar di tamburi SHOP STEWARDS  provenire dalla Perfida Albione), è per il risultato  – parzialmente ottenuto – che si erano prefissati, a sostegno del Reaganismo, i vari Labour e Lula, PSI e PCI del m0ndo: evirare le classi subalterne (Bologna 2008: 243). Né si può più pensare (non è mai stata così diretta la relazione nella realtà fattuale,  nemmeno in passato) nei termini dell’assioma marxista-operaista (ma non leninista) che  il Capitale “fa” la Classe, e la rivolta sia un quasi automatico, spontaneista byproduct dello sviluppo. Come dice lo storico Luciano Canfora, a conclusione di una sua efficace e franca lezione ai Seminari “Marx XXI secolo” del lunedi alla Sorbona, il 10 novembre scorso:

L’action du mouvement politique et social parti il y a cent cinquante ans du Manifeste communiste n’a pas débouché sur la victoire de la révolution prolétarienne, mais – ce sont là les surprises que nous réserve l’histoire – sur une transformation radicale du capitalisme luimême (dont Marx avait bien deviné la capacité à se renouveler en relevant sans cesse de nouveaux défis). Entre autres choses, la bourgeoisie a conquis une position dominante grâce à la féroce Révolution Française : elle aurait difficilement passé la main à d’autres qui employaient contre elle les mêmes procédés.
Or, tout en semblant démentir la lettre du Manifeste, ce résultat inédit se fonde en réalité sur l’extension à la planète entière du rapport conflictuel exploiteurs/exploités que Marx et Engels analysent dans le cadre du seul État-nation évolué. Bien qu’on puisse y voir une confirmation majestueuse de la théorie, cette extension planétaire a cependant une contrepartie pratique suprêmement déconcertante. Au centre de la liquidation annoncée de la domination capitaliste par la révolution, il y avait en fait l’idée que « le progrès de l’industrie produit l’union révolutionnaire des travailleurs au moyen de l’association ».
D’où cette formule cinglante : en se développant, le capitalisme produit « ses propres fossoyeurs ». Mais, si l’univers des exploités est le monde immense et épars des mondes dépendants, cette prévision se brouille. À l’échelle de la planète, « l’union révolutionnaire au moyen de l’association » est (au moins jusqu’à aujourd’hui) une chimère. Parce qu’à cette « union » peut-être possible à certains moments à l’intérieur d’un corps homogène comme un État-nation s’oppose, à l’échelle planétaire, l’énorme poussée contraire des diversités culturelles, religieuses, traditionnelles et ethniques : bref, la terrible complexité de l’histoire.

Nella nostra modestia, abiamo portato le nostre gocce una ad una, per far scoppiare la pentola a pressione: per tutti gli anni ’90 della New Economy Schiavista,  abbiamo contribuito coi colleghi a formare dei buoni Ingegneri Gestionali a Vicenza, dalla mente aperta anche nello studio (obbigatorio: testo d’esame e di prove scritte in aula, alcune davvero bellissime) della Grande Oeuvre Weiliana del 1934, Riflessione Sulle Cause … Nei commenti anonimi alla performance dei docenti, un allievo disse la nuda Verità: ma cosa c’entrano queste balle e complicazioni, col nostro curriculum di studi di ingegneria, ed il corso di Istituzioni di Economia del 1°anno? (a parte il granello di sabbia Weiliano nell’ingranaggio, svolto come Dio comanda, sulla base di economia sperimentale dello Andrew Schotter’s HB).

BLOG DI QUESTA PAGINA DI LINK AL DIZIONARIO

1 febbraio 2009

Esce oggi (in omaggio al compleanno della mia bimba filosofa) la seconda release

del dizionario che integra e  supporta questa costruenda social(ist) encyclopedia.

Dopo 7 mesi di travail-travaglio (benché più work che labour, nella distinzione o dicotomia – non è la stessa cosa – Arendtiana), è uscito il CANTIERE DI LAVORO (146 pagine) di SOLIBIODICTIONARY, il nostro  dizionario di scienze sociali (in inglese; solo l’ultima voce scritta, Simone Weil, c’è scappata in italiano); è un cantiere pieno di buche (voci solo annunciate ed enunciate, link interni presentiassenti, link presenti a voci assenti), ma era divenuto talmente più ricco, straricco della versione già oL (39 pp.), che non potevamo più tenercelo nel cassetto:

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Fateci sapere, ad es. con commenti in questa pagina, vostre critiche, proposte, reazioni e “vaffa”. Compatibilmente con gli altri impegni, verso Pasqua potrebbe uscire una prima edizione completa. Qualsiasi contributo, anche redazionale, aiuterebbe nell’impresa.

23 giugno 2008

E’ uscita la prima versione del DIZIONARIO DI SCIENZE SOCIALI ASSOCIATO A SO-LI-BIOPEDIA: sta nel .pdf scaricabile sopra, 40 pp., ed esce solo in Inglese.

Per le scienze naturali, con le quali ci è naturale dialogare, oltre alle riviste-leader Nature, Science e Scientific American, consigliamo il sito quasi gemello al nostro (benché del tutto autonomo), almeno nel nome: Biopedia.org.

GOTO this 40 pages .pdf DICTIONARY OF SOCIAL SCIENCES early draft.  We suggest Biopedia for natural sciences, that are not dealt with in our Dictionary.

Definitions include, among others:

2nd Gilded Age00, Aglietta, agoraphobia, angst, bioeconomics (why wiki missed and misunderstood even this key point), biogeography, biopolitics, biopowers, biosocialism, biotechnologies, Brazil, business economics, capitalisms, Carré rougela Brèche, Chesnais, China, civilisations, class, climate change, creative commons, depression, Derrida, diffusion, economic policies, economic sciences, ecosystem, emergence, equilibrium, externality, finance, food, Fordism, Foucault, free software, fundamentals, gender and feminism, generations, Hegel, Heidegger, herd, ICT, India, industrial analysis, inequality, italiani europei, Kalecki, Kant, Keynes, Levinas, life, long waves, macroeconomics, Malthus, mania, market, market failure, Marx, microeconomics, Monthly Review, MoveOn.org, nanotechnologies, The Nation, New Deal, New Left Review, Obama, oppression, panic, political economy, political ideologies,  political parties, political philosophy, political science, regional science, religions, revolution, Ricardo, Robin Hood, Rosenzweig, schizophrenia, Smith, socialisms, social sciences, South Africa, Sraffa, subcrime, Weil Simone, wrath

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